Tappi di cerume nelle orecchie, come prevenirne la formazione

Tappi cerume orecchie

Come si formano i tappi di cerume nelle orecchie e come prevenirne la formazione.

Normalmente la sottile peluria presente nel canale uditivo favorisce l’espulsione del cerume interno all’orecchio verso l’esterno del padiglione auricolare; quando, per diversi motivi, il cerume non scorre verso l’esterno tende ad accumularsi all’interno delle orecchie. Il tappo di cerume, così definito, arriva così ad ostruire il canale uditivo ed è responsabile di fastidiosi disturbi dell’udito come l’acufene, l’autofonia, ossia il rimbombo della propria voce nelle orecchie, l’ipoacusia e la sensazione di perdita di equilibrio e vertigini. In questo articolo parleremo di quali sono le cause più comuni della formazione di tappi di cerume e come prevenirne la formazione.

Come si formano i tappi di cerume

Il cerume è una sostanza cerosa prodotta dalle ghiandole sebacee e ceruminose del condotto uditivo esterno che svolge la funzione di umidificazione dell’interno dell’orecchio e di protezione da particelle dannose come agenti patogeni, polveri, acqua e altre. Quando viene prodotta una quantità eccessiva di cerume questo può iniziare a sedimentare all’interno delle orecchie e creare un’ostruzione del canale. L’ipersecrezione ghiandolare può essere causata da diverse patologie o condizioni fisiologiche, come l’avanzare dell’età.

Un’altra possibile motivazione dietro alla formazione di tappi di cerume è una scarsa o scorretta igiene delle orecchie. Se per la pulizia delle orecchie viene utilizzato il comune bastoncino cotonato, chiamato informalmente con lo pseudonimo cotton fioc, in realtà si rischia solamente di compattare il cerume spingendolo sempre più verso l’interno del canale uditivo.

Prevenzione e trattamento

Per minimizzare i rischi di formazione o ripresentazione dei tappi di cerume è bene seguire delle accortezze di prevenzione. Innanzitutto, bisogna sapere come pulire correttamente il canale auricolare. Un adeguato lavaggio settimanale delle orecchie è di per sé molto utile, così come l’uso di gocce specifiche per lo scioglimento del cerume. È sempre bene rivolgersi prima ad un otorinolaringoiatra, come gli specialisti di Audio Medica Milano, per una corretta valutazione su come intervenire.

Nel caso in cui si sia già formato un tappo di cerume e il fastidio sia tale da volerlo rimuovere, è possibile intervenire in diversi modi: utilizzando gocce addolcenti, attraverso l’irrigazione del canale uditivo, con il metodo curettage o aspirando via il cerume.

Per qualsiasi domanda su come comportarsi per prevenire la formazione di tappi di cerume o per una visita di controllo, contatta gli specialisti di Audio Medica Milano!

Esame otoscopico, cos’è e quando viene effettuato

Esame Otoscopico - Otoscopia

Quando si avverte un dolore interno all’orecchio è sempre consigliato un esame otoscopico.

L’esame otoscopico, conosciuto anche come otoscopia, è un esame dell’orecchio, che permette di ispezionare il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica attraverso l’uso di uno strumento, detto appunto, otoscopio. Attraverso un’attenta esaminazione il medico può individuare la presenza di corpi estranei, infiammazioni o patologie che possono provocare diversi disturbi all’orecchio e all’udito. Vediamo insieme come funziona un otoscopio e quando viene solitamente effettuato l’esame.

Come funziona un otoscopio

Dal greco “oto-“, orecchio, e “-scopio”, osservo, l’otoscopio è uno strumento utilizzato, come già detto, per effettuare un esame obiettivo dell’orecchio. Ci sono diversi tipi di otoscopio ma quello maggiormente diffuso è probabilmente l’otoscopio a batteria.

L’otoscopio a batteria è composto da una base, o impugnatura, che può essere realizzata in materiale plastico, oppure in metallo, e da una testa con la quale si esegue l’esame vero e proprio.

La testa dell’otoscopio è di forma conica e contiene una sporgente luminosa che dirige il raggio di luce all’interno dell’orecchio e una lente d’ingrandimento realizzata in vetro ottico che consente una visione ingrandita, fino a 3x, del condotto uditivo e del timpano. Durante l’otoscopia la luce indirizzata nell’orecchio permette di esaminare la membrana timpanica ed il canale uditivo esterno, alla ricerca di eventuali alterazioni come ostruzioni da cerume o corpi estranei, infezioni e anomalie.

Come e quando si effettua un esame otoscopico

In tutti i casi in cui si sente un dolore interno all’orecchio, o si avverte un calo dell’udito ipoacusia o altri disturbi a carico del sistema uditivo, è sempre consigliata una visita otoscopica. Se il medico lo ritiene necessario, l’esame può essere effettuato anche durante le normali visite di controllo.

Prima di procedere con l’otoscopia, però, il medico deve assicurarsi che il condotto uditivo sia il più possibile dritto, in modo da garantire adeguata visibilità all’interno. Basta esercitare una piccola trazione verso l’alto e indietro sul padiglione auricolare così da sistemare la forma del canale. Dopo questa semplice manovra, il medico inserisce l’otoscopio all’interno dell’orecchio del paziente e procede con l’ispezione.

Attraverso l’otoscopia è inoltre possibile eseguire alcune semplici operazioni o piccoli interventi chirurgici. Le operazioni più semplici possono essere eseguite in ambito ambulatoriale dall’otorinolaringoiatra, con l’impiego dell’otoscopio a batteria e di eventuali altri strumenti, mentre le più complesse necessitano di una sala operatoria. I principali interventi chirurgici che si possono eseguire per via otoscopica sono la rimozione di tappi di cerume e corpi estranei di varia natura, l’asportazione di piccoli polipi dal condotto uditivo, la timpanocentesi, ossia l’esecuzione di una piccola incisione sulla membrana timpanica allo scopo di evacuare o prelevare pus e il drenaggio transtimpanico.

Contatta Audio Medica Milano per qualsiasi informazione sulla salute del tuo udito o per prenotare una visita di controllo.

Esame impedenziometrico, cos’è e quando viene fatto

Esame impedenziometrico

Cos’è, come viene eseguito e a cosa serve un esame impedenziometrico.

Per conoscere le cause all’origine di disturbi improvvisi dell’orecchio e dell’udito, come un acufene duraturo o un calo della capacità uditiva, occorre sottoporsi a degli esami di accertamento. Abbiamo già parlato nelle scorse settimane dell’esame audiometrico tonale, mentre oggi parleremo dell’esame impedenziometrico.

L’impedenziometria è un esame dell’orecchio in grado di fornire un’analisi e una valutazione accurata dello stato di salute dell’orecchio medio e della funzionalità di timpano e ossicini.

Come viene eseguito

Un esame impedenziometrico consiste in una valutazione della resistenza posta dalla membrana timpanica e dalle strutture dell’orecchio medio a seguito dell’esercitazione di una leggera pressione sul sistema timpano-ossiculare. La reazione di tali strutture ci permette di misurare il grado di elasticità del sistema, e di conseguenza, lo stato di salute dell’orecchio.

L’esame dei riflessi delle strutture interne dell’orecchio permette di valutare la funzionalità dello stapedio, un piccolo muscolo collegato alla staffa dell’orecchio, che in condizioni normali si contrae in presenza di suoni forti, proteggendo l’orecchio dalle forti vibrazioni, mentre in caso di lesioni e patologie si irrigidisce e non riesce a svolgere questa funzione protettiva. La conseguenza principale di tale irrigidimento è la riduzione della capacità di distinguere i suoni in generale.

Quando conviene sottoporsi ad un esame impedenziometrico

L’esame impedenziometrico dell’orecchio è indicato sia per adulti che per bambini, non troppo piccoli però, e permette di distinguere fra ipoacusie trasmissive e neurosensoriali, ovvero fra predite dell’udito causate da disfunzioni che interessano l’orecchio esterno e medio e perdite dell’udito che interessano l’orecchio interno.

È un esame non doloroso e non invasivo che richiede, nondimeno, la professionalità di uno specialista otorinolaringoiatra. Di norma l’accertamento è comunque preceduto da una visita otoscopica e viene prescritto insieme ad altri esami come quello audiometrico.

Per qualsiasi informazione su visite ed esami dell’orecchio e per iniziare un percorso di riabilitazione uditiva contatta gli specialisti di Audio Medica Milano.

Apparecchi acustici migliori, le ultime tecnologie del settore

Apparecchi acustici

Le ultime innovazioni tecnologiche nella produzione di apparecchi acustici hanno rivoluzionato la gamma di prodotti del settore uditivo: quali sono i migliori prodotti in commercio.

Il primo elemento che contraddistingue i moderni apparecchi acustici è che gli apparecchi moderni sono minuscoli in confronto con i vecchi modelli, alcuni quasi invisibili una volta indossati. Tutto ciò è dovuto agli sviluppi ottenuti dalla ricerca, che hanno permesso di ridurre le dimensioni della scocca, delle tecnologie utilizzate all’interno degli apparecchi, migliorandone ugualmente le prestazioni. Vediamo di seguito quali sono le nuove funzionalità dei migliori apparecchi acustici in circolazione.

Riduzione del rumore e Comprensione della voce

Le prestazioni dei moderni apparecchi sono incredibilmente evolute rispetto solo a qualche anno fa. Uno dei vantaggi più importanti è sicuramente la funzione di riduzione del rumore e di comprensione della voce, che facilita l’elaborazione delle voci anche in un ambiente rumoroso.

In particolare, la funzione di comprensione della voce ha raggiunto notevoli livelli di sviluppo arrivando quasi a imitare quella di persone senza problemi di udito. I prodotti più potenti sono anche in grado di recuperare ipoacusie gravi o profonde.

Connettività e Accessori

Come piccoli computer, gli apparecchi acustici moderni possono connettersi a internet o ad altri dispositivi, così da garantire ancora più comfort e naturalità del suono. Per sfruttarne a pieno le possibilità, sono disponibili diversi accessori per la manutenzione e la pulizia, o per il collegamento audio con la televisione.

Viviamo ormai tutti accompagnati da uno smartphone nella nostra quotidianità ed è per questo che sono stati realizzati degli apparecchi in grado di accoppiarsi con lo smartphone, per una maggiore fluidità di utilizzo. Inoltre i modelli più recenti offrono la possibilità di gestire interamente la connessione tramite un’applicazione, sia su Android che iOS. Tramite l’app si possono controllare volume, programmi, stato della batteria e molto altro.

Contatta Audio-Medica Milano per maggiori informazioni sui migliori apparecchi acustici disponibili e su quale modello si adatta meglio alle tue necessità.

Esame audiometrico tonale, cos’è, a cosa serve e quando viene fatto

Esame audiometrico tonale

Quando si percepisce una riduzione della propria capacità uditiva, o si manifestano altri problemi di incerta origine, come un acufene improvviso e persistente, è consigliabile rivolgersi a dei professionisti dell’udito, come noi di Audio Medica Milano, per sottoporsi a un esame audiometrico tonale.

Cos’è l’esame audiometrico tonale e a cosa serve

L’esame audiometrico permette di rilevare la sensibilità dell’orecchio del paziente alle diverse frequenze e di individuare quale sia la soluzione più adatta per trattare eventuali patologie o disturbi temporanei.

È un esame che può essere eseguito anche come visita di controllo periodica dai pazienti che indossano un apparecchio acustico.

Come si esegue un esame audiometrico

L’esame audiometrico tonale viene eseguito all’interno di una cabina audiometrica, un ambiente insonorizzato. Vengono fornite delle cuffie al paziente, attraverso le quali vengono inviati i segnali sonori. In alternativa si inviano stimoli sonori in campo libero.

L’audiometrista trasmette al paziente dei suoni, partendo da toni bassi per poi salire a quelli alti, e gli chiede di dare un cenno di consenso o di premere un pulsante tutte le volte che percepirà qualcosa. In questo modo il medico può misurare la soglia minima di udibilità del soggetto.

I risultati dell’esame audiometrico permettono di rilevare eventuali problemi all’orecchio o all’udito, e di elaborare una diagnosi di ipoacusia o sordità. Quest’ultima è un problema che può riguardare anche i bambini, e in questi casi si è soliti procedere svolgendo un esame audiometrico infantile, un semplice test che viene effettuato secondo modalità di interazione simili al gioco per mettere a proprio agio i più piccoli.

Perché sottoporsi a un esame audiometrico tonale?

È pensiero comune che l’esame audiometrico tonale serva unicamente per misurare la capacità uditiva. In verità è utilizzato anche per individuare diverse patologie dell’orecchio altrimenti non diagnosticabili.

Ad esempio, se accompagnato da un esame impedenzometrico, permette di comprendere i motivi alla base del disturbo e di preparare, dove possibile, una specifica terapia mirata al recupero della capacità uditiva.

Ascolta un consiglio! Prenota un esame audiometrico presso lo studio di Audio Medica Milano.

Cos’è l’ipoacusia e come può essere trattata o prevenuta

anziano con problemi d'udito

L’ipoacusia, chiamata anche sordità nei casi più gravi, è un disturbo dell’udito che si manifesta in diversi livelli, partendo dalla parziale e leggera fino alla totale incapacità uditiva.

Si stima che siano 500 milioni le persone affette, di cui solo 1/3 in età pensionabile. I più giovani, infatti, sembrano esserne molto colpiti probabilmente per l’eccessiva esposizione a rumori troppo elevati, come la musica ad alto volume nelle cuffie.

Le ipoacusie possono essere trattate attraverso la somministrazione di farmaci, ricorrendo ad un intervento chirurgico, oppure attraverso l’applicazione di una protesi acustica, ma l’arma migliore rimane sempre la prevenzione attraverso controlli regolari.

In cosa consiste un’ipoacusia?

Le ipoacusie si distinguono per la complessità e per localizzazione: se il canale uditivo la membrana timpanica o le strutture dell’orecchio medio risultano compromessi allora si è in presenza di un’ipoacusia trasmissiva, mentre malfunzionamenti tra i processi che interessano la coclea e le vie nervose che trasducono la sensazione uditiva provocano ipoacusia neurosensoriale. La sordità totale è invece trasmessa anche geneticamente.

L’ipoacusia neurosensoriale è la forma più grave, in quanto quasi sempre permanente, e richiede un percorso di riabilitazione. L’ipoacusia trasmissiva invece è trattabile medicalmente e chirurgicamente perché causata da malformazioni, traumi e processi infiammatori dell’apparato di trasmissione dei suoni nell’orecchio esterno e medio. I livelli di intensità delle ipoacusie variano da leggera alle invalidanti moderata, severa e profonda.

Trattamento e prevenzione delle ipoacusie

Laddove non è possibile intervenire ricorrendo a farmaci o interventi chirurgici, si può intervenire attraverso l’applicazione di una protesi acustica, anche conosciuta come apparecchio acustico: è un ausilio uditivo che elabora i segnali acustici e permette ai segnali sonori da lui amplificati di raggiungere il campo dinamico uditivo, riducendo gli effetti dell’ipoacusia.

La qualità di amplificazione degli apparecchi è nettamente migliorata rispetto solo a qualche decina di anni fa grazie al miglioramento tecnologico che ha reso possibile l’installazione di microprocessori che, prima, amplificano digitalmente i suoni e poi li ritrasformano nuovamente inviandoli al timpano.

Gli apparecchi attuali sono in grado di individuare la presenza della voce e di adattare di conseguenza le modalità di amplificazione dell’apparecchio, migliorando la comprensione della voce nel rumore.

Prevenire rimane la soluzione migliore per trattare l’insorgere di possibili ipoacusie. Attraverso periodici controlli dell’udito, come l’esame audiometrico, si può tenere sotto stretto controllo lo stato di salute dell’orecchio e accorgersi precocemente della presenza di infiammazioni o compromissioni del sistema uditivo.

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Le diverse tipologie di apparecchi acustici disponibili

apparecchio acustico in mano

Un apparecchio acustico è un dispositivo elettronico utilizzato per trattare varie forme di ipoacusia. A seconda della gravità del calo uditivo si possono scegliere diverse tipologie di apparecchi acustici.

Le due principali sono gli apparecchi retroauricolari ed endoauricolari. Di base hanno entrambi cinque componenti: microfono, microchip, amplificatore, altoparlante e batteria.

Grazie ad un processore miniaturizzato, sono in grado di rielaborare i suoni in tempo reale basandosi su svariati parametri diversi in tempo reale, migliorando la qualità di amplificazione dei suoni e la comprensione delle voci.

Funzionamento di un apparecchio acustico

Il funzionamento di un apparecchio acustico è concettualmente molto semplice, nonostante si basi su di una tecnologia piuttosto recente e complessa.

Semplificando, il processo di rielaborazione e riproduzione dei suoni segue queste fasi: il microfono capta i suoni e questi vengono analizzati dal chip di elaborazione; i suoni elaborati vengono poi inviati prima all’amplificatore e poi all’altoparlante che li trasmette all’orecchio interno dove vengono trasformati in impulsi elettrici.

Gli impulsi, infine, sono elaborati dal cervello e, così, compresi.

Tipologie di apparecchi acustici

Come detto sopra, gli apparecchi acustici si dividono principalmente in due tipologie: retroauricolari e endoauricolari.

I retroauricolari più comuni sono i Behind The Ear (BTE): l’apparecchio è posizionato dietro l’orecchio, come suggerisce il nome, ed è collegato da un tubicino ad un inserto auricolare chiamato chiocciola inserito nell’orecchio del portatore.

Sono gli apparecchi di dimensioni più grandi e in grado di correggere qualsiasi grado di ipoacusia. La variante Receiver In the Canal (RIC) ha il vantaggio di non richiedere alcun inserto auricolare, che a volte può causare infiammazioni all’orecchio.

Questo è possibile perché il trasduttore acustico non è fissato nell’apparecchio stesso, bensì è inserito nel condotto uditivo vicino al timpano e collegato da un sottile cavetto, e data la distanza minima tra i due garantisce meno perdite di segnale e una qualità di suono migliore.

Gli endoauricolari sono invece utilizzati per le ipoacusie lievi e medie e sono completamente inseriti all’interno dell’orecchio. Ne esistono due varianti: i Completely In the Canal (CIC) e gli Inside The Ear (ITE).

La comodità e il basso impatto estetico sono però controbilanciati da possibili problematicità, come il fenomeno della retroazione, causato dalla vicinanza di ricevitore e microfono, o l’effetto di occlusione che aumenta l’intensità di volume percepita della propria voce.

Gli apparecchi CIC sono una versione ancora più piccola degli ITE e vengono posizionati nella profondità del condotto uditivo così da risultare apparentemente invisibili; tuttavia, data la loro dimensione così ridotta, sono utilizzati solo in caso di ipoacusie lievi.

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