Ipoacusia Percettiva perché è importante parlarne

ipoacusia uditiva

Quando si tratta del nostro mondo sensoriale, l’udito svolge un ruolo fondamentale nel connetterci con le persone, i suoni e le esperienze che amiamo.

Ma cosa succede quando il nostro senso dell’udito inizia a vacillare? L’ipoacusia percettiva è una forma di perdita dell’udito che può influire sulla qualità della vita di chi ne soffre.

In questo articolo di AudioMedica Milano, esploreremo questo disturbo fornendo una comprensione approfondita dei segnali che indicano la sua presenza e delle opzioni di trattamento disponibili.

Cos’è l’ipoacusia percettiva

L’ipoacusia percettiva è una condizione in cui l’udito è compromesso a causa di un danneggiamento delle cellule sensoriali dell’orecchio interno o del nervo uditivo.

Questo tipo di perdita dell’udito può essere causato da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento, l’esposizione prolungata a rumori intensi, l’uso eccessivo di auricolari ad alto volume e l’esposizione a sostanze ototossiche.

Segnali e sintomi dell’ipoacusia percettiva

Riconoscere i segnali di questo tipo di ipoacusia, è fondamentale per agire tempestivamente. Alcuni segnali comuni includono difficoltà a comprendere i suoni ad alta frequenza, come le consonanti sibilanti, chiedere spesso di ripetere le parole, alzare il volume della TV o della musica, difficoltà a distinguere le parole in ambienti rumorosi e fatica durante le conversazioni. Se noti uno o più di questi segnali, è consigliabile consultare un professionista dell’udito per una valutazione approfondita.

Diagnosi dell’ipoacusia percettiva

Per diagnosticare l’ipoacusia percettiva, è necessario sottoporsi a una valutazione uditiva da parte di un audiologo o di un medico otorinolaringoiatra. Questi professionisti utilizzeranno test uditivi come l’audiometria e l’impedenzometria per determinare il tipo e il grado di perdita uditiva.

La diagnosi accurata è essenziale per stabilire un percorso di trattamento adeguato e personalizzato.

Trattamento e gestione dell’ipoacusia percettiva

Le opzioni di trattamento per l’ipoacusia percettiva dipendono dalla causa e dalla gravità della perdita uditiva. Gli apparecchi acustici sono una soluzione comune per migliorare l’udito nelle persone con calo lieve o moderato.

Questi dispositivi amplificano i suoni in modo da renderli udibili. Negli individui con perdite uditiva più gravi, può essere considerato un impianto cocleare, che sostituisce la funzione delle cellule sensoriali danneggiate. Inoltre, la riabilitazione uditiva e la terapia logopedica possono essere utili per migliorare la comprensione del linguaggio e l’abilità comunicativa.

Prevenzione

Prevenire l’ipoacusia percettiva è fondamentale per preservare la salute uditiva. Limitare l’esposizione a rumori intensi, utilizzare protezioni auricolari in ambienti rumorosi e ridurre l’uso di auricolari ad alto volume sono misure efficaci per prevenire danni all’udito.

Inoltre, mantenere una corretta igiene dell’orecchio e sottoporsi a controlli periodici dell’udito possono aiutare a individuare precocemente eventuali segni di perdita uditiva.

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Fonofobia: Quando il Suono Diventa un Nemico

fonofobia

Si può avere timore o ansia dei rumori? Sì, in effetti si tratta di una condizione che colpisce sempre più persone.

La fonofobia comporta una paura e un’ansia estreme in risposta ai suoni, con conseguenze anche sulla vita di chi ne soffre.

In questo articolo di AudioMedica Milano, esploreremo più da vicino questo disturbo, compresi i suoi sintomi, le cause e le possibili strategie di gestione.

Cos’è la Fonofobia

La fonofobia è una forma di disturbo uditivo in cui i suoni normalmente innocui vengono percepiti come minacciosi o dolorosi. Chi ne soffre vive un costante stato di allerta, ansia e paura nei confronti dei rumori ambientali. Questa reazione esagerata può influire significativamente sulla qualità della vita e sul benessere emotivo delle persone colpite.

Sintomi e Segni della Fonofobia

 I sintomi della fonofobia possono variare da persona a persona, ma comunemente includono attacchi di panico, palpitazioni, sudorazione, difficoltà di concentrazione e irritabilità.

Le persone che ne soffrono, inoltre, tendono ad evitare situazioni o luoghi in cui potrebbero essere esposte a suoni, il che può portare al ritiro sociale e all’isolamento.

Cause della Fonofobia

Le cause esatte della fonofobia non sono ancora del tutto chiare, ma si pensa che sia spesso associata a traumi uditivi precedenti, ipersensibilità uditiva e disturbi dell’ansia. Eventi traumatici, come esposizione a suoni improvvisi e forti, incidenti o esperienze stressanti possono contribuire allo sviluppo del disturbo.

Diagnosi e Trattamento

Per diagnosticare la fonofobia, è importante consultare un professionista della salute mentale o un audiologo specializzato. Attraverso interviste e valutazioni psicologiche, sarà possibile identificare la presenza e la gravità del disturbo. Una volta confermata la diagnosi, il trattamento può includere terapie cognitive e comportamentali, tecniche di rilassamento, esposizione graduale ai suoni e supporto psicologico.

Gestire la Fonofobia nella Vita Quotidiana

La gestione di questo disturbo richiede un approccio olistico. È consigliabile creare ambienti tranquilli a casa e sul posto di lavoro, utilizzare dispositivi di protezione uditiva come tappi per le orecchie o cuffie anti-rumore e adottare tecniche di rilassamento come la meditazione e la respirazione profonda.

Inoltre, è importante comunicare apertamente con amici, familiari e colleghi, in modo da ottenere supporto e comprensione.

Risorse e Supporto

Esistono molte risorse disponibili per le persone che affrontano la fonofobia. Gruppi di supporto online e offline, comunità virtuali e professionisti specializzati in salute mentale e salute uditiva possono fornire informazioni, supporto emotivo e strategie di gestione efficaci.

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Ipoacusia Neurosensoriale: Cause, Sintomi e Trattamenti

ipoacusia neurosensoriale

L’ipoacusia neurosensoriale è una forma comune di perdita uditiva che coinvolge il danneggiamento delle cellule sensoriali nell’orecchio interno.

Questa condizione può influire significativamente sulla capacità di una persona di percepire i suoni e comunicare efficacemente con gli altri. Insieme ad AudioMedica Milano vediamo nel dettaglio le cause, i sintomi e i trattamenti dell’ipoacusia neurosensoriale.

Cause dell’ipoacusia neurosensoriale

Le cause scatenanti possono variare.

Uno dei fattori principali è l’invecchiamento, che può portare a un deterioramento graduale delle cellule sensoriali nell’orecchio interno. Altre cause comuni includono l’esposizione prolungata a rumori intensi, come concerti o ambienti di lavoro rumorosi. Inoltre, alcune malattie genetiche o malformazioni dell’orecchio interno possono contribuire allo sviluppo dell’ipoacusia neurosensoriale.

Quali sono i sintomi

I sintomi dell’ipoacusia neurosensoriale possono manifestarsi in modi diversi.

Le persone affette potrebbero sperimentare difficoltà nell’ascolto e nella comprensione della parola, specialmente in ambienti rumorosi. Potrebbero avvertire una sensazione di orecchie tappate o una diminuzione della capacità di distinguere i suoni. In alcuni casi, la patologia può causare acufene, la percezione di rumori o suoni non presenti nell’ambiente circostante.

La diagnosi dell’ipoacusia neurosensoriale

Per diagnosticare questa patologia viene effettuata attraverso una serie di test uditivi, tra cui l’audiometria, l’impedenzometria e l’audiogramma. Questi test consentono di valutare la capacità uditiva e identificare eventuali anomalie nel funzionamento dell’orecchio interno. Una diagnosi accurata è essenziale per determinare il tipo e il grado di ipoacusia neurosensoriale e per pianificare il trattamento adeguato.

Trattamenti della patologia

Esistono diverse opzioni di trattamento di questa forma di ipoacusia. Gli apparecchi acustici sono dispositivi comuni utilizzati per amplificare i suoni e migliorare la capacità uditiva.

È possibile personalizzare i dispositivi in modo che si adattino alle esigenze specifiche di ciascun individuo. In alcuni casi più gravi, gli impianti cocleari possono essere considerati. Questi dispositivi sostituiscono la funzione delle cellule sensoriali danneggiate nell’orecchio interno, trasformando i segnali uditivi in impulsi elettrici che vengono inviati direttamente al nervo uditivo.

L’importanza della prevenzione

È importante sottolineare che la prevenzione è fondamentale per preservare la salute uditiva.

Evitare l’esposizione a rumori dannosi e utilizzare protezioni auricolari in ambienti rumorosi può contribuire a ridurre il rischio di ipoacusia neurosensoriale.

Inoltre, sottoporsi a controlli uditivi regolari può permettere una diagnosi precoce e l’adozione di misure preventive per preservare la capacità uditiva.

L’ipoacusia neurosensoriale nella vita quotidiana

Affrontare questa patologia nella vita quotidiana può essere una sfida, ma ci sono molte risorse disponibili per facilitare la comunicazione e migliorare la qualità della vita. Ad esempio, l’utilizzo di dispositivi di assistenza come sistemi FM o telefoni amplificati può aiutare a superare le difficoltà uditive.

Inoltre, cercare supporto emotivo da parte di familiari, amici o gruppi di sostegno può essere di grande aiuto nell’affrontare le sfide legate alla patologia.

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La Sordità Improvvisa: Cause, Sintomi e Trattamenti

sordità improvvisa

La sordità improvvisa è una condizione che può avere un impatto significativo sulla vita di una persona.

Quando si perde l’udito in modo repentino e senza alcun preavviso, le conseguenze possono essere notevoli. In questo articolo di AudioMedica Milano, esploreremo le cause, i sintomi e i trattamenti relativi alla sordità improvvisa.

Definizione e cause della sordità improvvisa

La sordità improvvisa si verifica quando si perde l’udito in modo inaspettato, solitamente in un breve lasso di tempo, da poche ore a pochi giorni. Le cause di questa condizione possono essere diverse e spesso non sono facilmente identificabili.

Alcuni dei fattori che possono contribuire alla sordità includono infezioni dell’orecchio interno, traumi acustici, disturbi vascolari e fattori genetici.

Sintomi e segni della sordità improvvisa

I sintomi della sordità possono variare da persona a persona, ma spesso includono la perdita dell’udito in uno o entrambi gli orecchi. Altri sintomi comuni possono essere l’acufene, che si manifesta come un ronzio o un fischio nelle orecchie, e una sensazione di orecchio tappato. La difficoltà nel comprendere le conversazioni, il bisogno di aumentare il volume della televisione o della musica e la richiesta frequente di ripetere le parole sono segni visibili della sordità improvvisa.

Diagnosi e trattamenti

La diagnosi viene effettuata attraverso una serie di test audiometrici e esami dell’orecchio interno.

È importante consultare un medico specialista per ottenere una diagnosi accurata. I trattamenti per la sordità improvvisa dipendono dalla causa sottostante e possono includere l’uso di apparecchi acustici, la terapia farmacologica (ad esempio, corticosteroidi) e, in alcuni casi, la chirurgia.

Gestione e supporto per le persone con sordità improvvisa

La gestione e il supporto per le persone ipoudenti sono fondamentali per affrontare questa condizione nella vita di tutti i giorni. L’utilizzo di apparecchi acustici può migliorare l’udito e facilitare la comunicazione.

La partecipazione a programmi di riabilitazione uditiva può aiutare a recuperare le abilità uditive e a ridurre l’impatto della sordità improvvisa. Inoltre, è essenziale comunicare apertamente con familiari, amici e colleghi per favorire una comprensione reciproca.

Esistono numerose risorse e organizzazioni che offrono supporto, informazioni e consulenza alle persone con disturbi dell’udito di questo tipo e alle loro famiglie. È importante cercare tali risorse per ottenere il supporto necessario e per condividere esperienze con altre persone che affrontano la stessa condizione.

Prevenzione e consapevolezza

Infine, la prevenzione è fondamentale. Evitare l’esposizione a rumori forti senza la protezione auricolare adeguata e gestire le condizioni mediche sottostanti possono contribuire a prevenire la condizione.

Inoltre, una diagnosi tempestiva e un intervento adeguato sono essenziali per migliorare la qualità della vita delle persone colpite.

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Acufene Pulsante: Sintomi, Cause e Opzioni di Trattamento

acufene pulsante

Gli acufeni pulsanti sono una condizione comune che colpisce molte persone e si manifesta come una sensazione di battito o suono pulsante.

L’acufene pulsante può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre, interferendo con le attività quotidiane e causando disagio emotivo.

In questo articolo di AudioMedica Milano, esploreremo i sintomi, le possibili cause e le opzioni di trattamento disponibili per questo disturbo.

Cos’è l’acufene pulsante

Un acufene pulsante si differenzia da quello costante per la sensazione di un battito o suono ritmico negli orecchi. Questo può essere sincronizzato al battito cardiaco o al flusso sanguigno nelle vicinanze.

Spesso, gli acufeni pulsanti sono descritti come un rumore simile a un tamburo o una pulsazione che può variare in intensità.

Possibili Cause degli Acufeni Pulsanti

Gli acufeni pulsanti possono essere causati da diverse condizioni o patologie. Una possibile causa è l’ipertensione, in cui la pressione sanguigna elevata può influenzare il flusso sanguigno nelle orecchie e causare il battito pulsante.

Altre cause possono includere malattie dell’orecchio interno, come la malformazione dei vasi sanguigni o il disturbo del liquido cerebrospinale. In alcuni casi, la presenza di un’arteria vicina all’orecchio può provocare gli acufeni pulsanti.

Sintomi Associati agli Acufeni Pulsanti

Oltre al battito o suono pulsante negli orecchi, gli acufeni pulsanti possono essere accompagnati da sintomi aggiuntivi. Alcune persone possono sperimentare vertigini, mal di testa o problemi di udito. È importante segnalare tutti questi sintomi al medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Diagnosi e Trattamento dell’acufene pulsante

La diagnosi degli acufeni pulsanti richiede una valutazione medica completa. Il medico può eseguire un esame fisico, esami auditivi e, se necessario, immagini diagnostiche per identificare la causa sottostante. Una volta che la causa è stata identificata, verrà sviluppato un piano di trattamento personalizzato.

Le opzioni di trattamento per gli acufeni pulsanti dipendono dalla causa specifica. Ad esempio, se l’ipertensione è un fattore contributivo, il controllo della pressione sanguigna può essere raccomandato. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere la causa sottostante degli acufeni pulsanti.

Approcci di Gestione e Supporto

Oltre alle opzioni di trattamento, ci sono anche approcci di gestione e supporto che possono aiutare a ridurre il disagio causato dagli acufeni pulsanti. La riduzione dello stress e l’adozione di tecniche di rilassamento possono essere utili. Inoltre, l’uso di dispositivi sonori o di mascheramento può contribuire a ridurre la percezione degli acufeni pulsanti.

Prevenzione dell’acufene Pulsante

Prendersi cura della propria salute auricolare e generale può contribuire a prevenire o ridurre la comparsa dell’acufene pulsante. Evitare l’esposizione a rumori forti e adottare una corretta igiene auricolare sono misure preventive importanti. Inoltre, il controllo della pressione sanguigna e uno stile di vita sano possono essere utili nel prevenire l’insorgenza degli acufeni pulsanti.

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Ipoacusia e acufeni, come sono connessi?

ipoacusia e acufeni

Diversi studi medici dimostrano che esisterebbe una correlazione tra ipoacusia e acufeni anche se le cause di tale correlazione non sono sempre del tutto chiare.

Oggi, insieme ad AudioMedica Milano, parleremo dell’ipoacusia e degli acufeni e di come questi disturbi possono essere connessi.

Ipoacusia, di cosa si tratta

Con il termine ipoacusia (o perdita dell’udito) si fa riferimento all’incapacità, parziale o totale, di percepire un suono in una o entrambe le orecchie.

L’ipoacusia può essere congenita se il soggetto nasce con un deficit uditivo; presbiacusia quando i soggetti tendono a sviluppare un deficit uditivo gradualmente con l’avanzare dell’età; ma può essere anche una conseguenza di malattie o traumi fisici.

Cos’è l’acufene

Con il termine acufene, invece, si fa rifermento al fischio o ronzio che si può avvertire nell’orecchio e può manifestarsi gradualmente nel tempo o verificarsi improvvisamente.

Anche in questo caso, può essere bilaterale, e quindi avvertito in entrambe le orecchie, o percepito da un solo orecchio, quindi unilaterale.

Generalmente si parla di fischio o ronzio, ma in realtà viene descritto anche come un sibilo, un fruscio, uno stridore o un soffio.

La durata dell’acufene varia da persona a persona e può essere passeggera, comparire solo una volta, manifestarsi a intervalli di tempo o diventare cronico.

Connessione tra ipoacusia e acufeni 

L’associazione tra ipoacusia e acufeni non avviene sempre, le statistiche però evidenziano percentuali di correlazione tra i due fenomeni molto alte.

Infatti, circa l’80% dei soggetti che soffrono di ipoacusia neurosensoriale idiopatica accusa anche i sintomi dell’acufene e altrettanti pazienti con otosclerosi, soffrono anche di acufene.

Inoltre, altri studi dimostrano come 8 persone su 10, tra quelle affette da acufeni, testimoniano di soffrire anche di ipoacusia. 

Il motivo per cui ipoacusia e acufeni si possono manifestare insieme risiede nel fatto che l’ipoacusia influisce sui segnali inviati dall’orecchio al cervello e quando questi tornano indietro creano la sensazione del fischio. Per questo motivo chi soffre di perdita dell’udito potrebbe soffrire anche di acufene. 

L’acufene, invece, nonostante non sia causa di per sé la perdita uditiva, può causare una sensazione di udito debole a causa del fischio percepito dal paziente può distrarre e rendere difficile sentire altri suoni. 

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Sindrome di Alport, cos’è e quali sono i sintomi

sindrome di alport

Questa patologia rara ed ereditaria, tra le altre cose comporta un calo dell’udito.

La Sindrome di Alport provoca anche la perdita della funzione renale e anomalie oculari.

Nell’articolo di oggi, AudioMedica Milano ci parla di questa sindrome, soffermandosi su cause  e sintomi a essa legati.

Cos’è la Sindrome di Alport,

La sindrome di Alport, abbreviata conAS, è una malattia rara causata da un difetto della sintesi del collagene con prevalente interessamento del sistema renale, uditivo e visivo.

Il collagene è una proteina che costituisce la struttura fondamentale del tessuto connettivo. Rappresenta quindi un componente indispensabile della struttura delle membrane basali dei reni, degli occhi e delle orecchie.

Le cause della sindrome di Alport

La sindrome di Alport è prevalentemente legata al cromosoma X che ne rappresenta la forma più comune. È una patologia associata a mutazioni genetiche.

La malattia varia da persona a persona. Infatti, anche all’interno della stessa famiglia può interessare bambini e adulti. È imprevedibile sia per il momento in cui si manifesta sia per la progressione e il coinvolgimento dei diversi organi.

Sintomi e ipoacusia neurosensoriale

L’alterazione della sintesi di collagene provoca fibrosi progressiva a livello renale con conseguente insufficienza renale cronica negli stadi finali.

Per quanto riguarda l’apparato uditivo, questa patologia provoca sordità parziale. Per la precisione, induce un’ipoacusia neurosensoriale, che impedisce al paziente di avvertire i suoni alle alte frequenze.


Lo sviluppo delle problematiche uditive, da parte di chi soffre di sindrome di Alport, varia in relazione al gene oggetto di mutazione e al tipo di ereditarietà.

Per essere certi che si tratti della sindrome di Alport occorre verificare che vi sia:

  • Storia familiare di nefrite con inspiegata ematuria;
  • Ematuria persistente senza diagnosi di alcun’altra nefropatia ereditaria;
  • Ipoacusia neurosensoriale bilaterale nell’intervallo di frequenze da 2000 a 8000 Hz. La perdita di udito si sviluppa gradualmente, non è presente nella prima infanzia, ma spesso appare prima dei 30 anni;
  • Mutazione nel gene COL4An (dove n = 3, 4 o 5);
  • Evidenza immunoistochimica di completa o parziale carenza dell’epitopo di Alport (marker antigenico);
  • Estese anormalità dell’ultrastruttura della membrana basale glomerulare;
  • Lesioni oculari, come lenticono anteriore, cataratta e chiazze retiniche.
  • Progressione graduale all’insufficienza renale terminale di almeno due membri della famiglia.
  • Macrotrombocitopenia o inclusioni granulocitiche.
  • Diffusa leiomiomatosi dell’esofago o dei genitali femminili, o entrambi.

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