Le diverse tipologie di apparecchi acustici disponibili

Un apparecchio acustico è un dispositivo elettronico utilizzato per trattare varie forme di ipoacusia. A seconda della gravità del calo uditivo si possono scegliere diverse tipologie di apparecchi acustici.

Le due principali sono gli apparecchi retroauricolari ed endoauricolari. Di base hanno entrambi cinque componenti: microfono, microchip, amplificatore, altoparlante e batteria.

Grazie ad un processore miniaturizzato, sono in grado di rielaborare i suoni in tempo reale basandosi su svariati parametri diversi in tempo reale, migliorando la qualità di amplificazione dei suoni e la comprensione delle voci.

Funzionamento di un apparecchio acustico

Il funzionamento di un apparecchio acustico è concettualmente molto semplice, nonostante si basi su di una tecnologia piuttosto recente e complessa.

Semplificando, il processo di rielaborazione e riproduzione dei suoni segue queste fasi: il microfono capta i suoni e questi vengono analizzati dal chip di elaborazione; i suoni elaborati vengono poi inviati prima all’amplificatore e poi all’altoparlante che li trasmette all’orecchio interno dove vengono trasformati in impulsi elettrici.

Gli impulsi, infine, sono elaborati dal cervello e, così, compresi.

Tipologie di apparecchi acustici

Come detto sopra, gli apparecchi acustici si dividono principalmente in due tipologie: retroauricolari e endoauricolari.

I retroauricolari più comuni sono i Behind The Ear (BTE): l’apparecchio è posizionato dietro l’orecchio, come suggerisce il nome, ed è collegato da un tubicino ad un inserto auricolare chiamato chiocciola inserito nell’orecchio del portatore.

Sono gli apparecchi di dimensioni più grandi e in grado di correggere qualsiasi grado di ipoacusia. La variante Receiver In the Canal (RIC) ha il vantaggio di non richiedere alcun inserto auricolare, che a volte può causare infiammazioni all’orecchio.

Questo è possibile perché il trasduttore acustico non è fissato nell’apparecchio stesso, bensì è inserito nel condotto uditivo vicino al timpano e collegato da un sottile cavetto, e data la distanza minima tra i due garantisce meno perdite di segnale e una qualità di suono migliore.

Gli endoauricolari sono invece utilizzati per le ipoacusie lievi e medie e sono completamente inseriti all’interno dell’orecchio. Ne esistono due varianti: i Completely In the Canal (CIC) e gli Inside The Ear (ITE).

La comodità e il basso impatto estetico sono però controbilanciati da possibili problematicità, come il fenomeno della retroazione, causato dalla vicinanza di ricevitore e microfono, o l’effetto di occlusione che aumenta l’intensità di volume percepita della propria voce.

Gli apparecchi CIC sono una versione ancora più piccola degli ITE e vengono posizionati nella profondità del condotto uditivo così da risultare apparentemente invisibili; tuttavia, data la loro dimensione così ridotta, sono utilizzati solo in caso di ipoacusie lievi.

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