Cos’è l’ipoacusia e come può essere trattata o prevenuta

anziano con problemi d'udito

L’ipoacusia, chiamata anche sordità nei casi più gravi, è un disturbo dell’udito che si manifesta in diversi livelli, partendo dalla parziale e leggera fino alla totale incapacità uditiva.

Si stima che siano 500 milioni le persone affette, di cui solo 1/3 in età pensionabile. I più giovani, infatti, sembrano esserne molto colpiti probabilmente per l’eccessiva esposizione a rumori troppo elevati, come la musica ad alto volume nelle cuffie.

Le ipoacusie possono essere trattate attraverso la somministrazione di farmaci, ricorrendo ad un intervento chirurgico, oppure attraverso l’applicazione di una protesi acustica, ma l’arma migliore rimane sempre la prevenzione attraverso controlli regolari.

In cosa consiste un’ipoacusia?

Le ipoacusie si distinguono per la complessità e per localizzazione: se il canale uditivo la membrana timpanica o le strutture dell’orecchio medio risultano compromessi allora si è in presenza di un’ipoacusia trasmissiva, mentre malfunzionamenti tra i processi che interessano la coclea e le vie nervose che trasducono la sensazione uditiva provocano ipoacusia neurosensoriale. La sordità totale è invece trasmessa anche geneticamente.

L’ipoacusia neurosensoriale è la forma più grave, in quanto quasi sempre permanente, e richiede un percorso di riabilitazione. L’ipoacusia trasmissiva invece è trattabile medicalmente e chirurgicamente perché causata da malformazioni, traumi e processi infiammatori dell’apparato di trasmissione dei suoni nell’orecchio esterno e medio. I livelli di intensità delle ipoacusie variano da leggera alle invalidanti moderata, severa e profonda.

Trattamento e prevenzione delle ipoacusie

Laddove non è possibile intervenire ricorrendo a farmaci o interventi chirurgici, si può intervenire attraverso l’applicazione di una protesi acustica, anche conosciuta come apparecchio acustico: è un ausilio uditivo che elabora i segnali acustici e permette ai segnali sonori da lui amplificati di raggiungere il campo dinamico uditivo, riducendo gli effetti dell’ipoacusia.

La qualità di amplificazione degli apparecchi è nettamente migliorata rispetto solo a qualche decina di anni fa grazie al miglioramento tecnologico che ha reso possibile l’installazione di microprocessori che, prima, amplificano digitalmente i suoni e poi li ritrasformano nuovamente inviandoli al timpano.

Gli apparecchi attuali sono in grado di individuare la presenza della voce e di adattare di conseguenza le modalità di amplificazione dell’apparecchio, migliorando la comprensione della voce nel rumore.

Prevenire rimane la soluzione migliore per trattare l’insorgere di possibili ipoacusie. Attraverso periodici controlli dell’udito, come l’esame audiometrico, si può tenere sotto stretto controllo lo stato di salute dell’orecchio e accorgersi precocemente della presenza di infiammazioni o compromissioni del sistema uditivo.

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Malattie dell’orecchio: quali sono, diagnosi e cure

donna che non sente

Rumori, traumi e infiammazioni possono causare problemi al corretto funzionamento dell’apparato uditivo. Le malattie dell’orecchio si differenziamo per localizzazione del problema ed intensità, e possono avere conseguenze più o meno gravi sulla vita di una persona.

Dal semplice acufene al neurinoma, ognuna è individuabile attraverso un’opportuna diagnosi ed è trattabile soprattutto se scoperta precocemente. Le malattie più diffuse sono l’ipoacusia, l’iperacusia, l’acufene, l’otite, la labirintite e il neurinoma.

Ipoacusia e Iperacusia

Dal greco “ipo-”, basso, e “iper-“, alto, ipoacusia e iperacusia indicano rispettivamente una condizione di percezione diminuita o amplificata dei suoni.

L’ipoacusia può interessare un unico orecchio (monolaterale) o entrambi e può essere causata da traumi e infiammazioni (ipoacusia di trasmissione) o dovuta a malformazioni o danneggiamenti del nervo acustico o dell’orecchio interno (ipoacusia neurosensoriale).

Si presenta in vari livelli di intensità: leggera, modesta, severa e profonda, o sordità totale. L’iperacusia è l’esatto opposto, ovvero una percezione amplificata dei suoni dovuta a un problema di elaborazione degli stessi.

Acufene

Conosciuto anche come tinnitus, l’acufene si manifesta come un fischio o un tintinnio di campanello, percepibile unicamente dal soggetto affetto.

Non si tratta di una vera e propria malattia, ma il fastidio uditivo ha ugualmente un grosso impatto nella vita di una persona. Può essere oggettivo, ovvero causato da rumori provenienti dal corpo che possono essere rilevati con adeguata strumentazione, e soggettivo, non registrabile e causato da problemi interni all’orecchio (audiogeno) o al di fuori di esso (non audiogeno).

Otite e Labirintite

Otite e labirintite sono alla base la stessa cosa: infiammazioni di diverse parti dell’orecchio. L’otite si distingue in esterna, media, interna o miringite, a seconda che colpisca l’orecchio esterno, medio, interno o la membrana timpanica.

La labirintite è un altro nome per indicare l’otite interna, in particolare l’infiammazione del Labirinto, una zona dell’orecchio interno a cui è assegnata la gestione del senso di equilibrio e del mantenimento di postura.

Non a caso i primi sintomi di una labirintite sono nausea, capogiri, vertigini e vomito.

Neurinoma

Il neurinoma dell’acustico è un tumore benigno del nervo acustico, ed è tra i più frequenti.

Viene anche detto Schwannoma vestibolare, poiché colpisce le cellule di Schwann presenti nell’ottavo nervo cranico, il nervo vestibo-cocleare, fondamentale per l’udito e il mantenimento dell’equilibrio.

A seconda della grandezza del tumore la sintomatologia cambia. Di base i primi sintomi sono la possibile perdita di udito monolaterale, una sensazione di pressione o pienezza nell’orecchio, acufeni e ronzii, sensazione di vertigini perdita del senso di equilibrio.

I sintomi possono poi peggiorare con il crescere del tumore che potrebbe andare ad intaccare il funzionamento di altri nervi cranici.

Diagnosi e cure

L’esame più utilizzato per la diagnosi delle malattie dell’orecchio è la audiometria tonale.

Nell’esame si ricerca la “soglia di minima udibilità” e cioè la minima pressione sonora che deve possedere un suono per evocare nel soggetto sottoposto all’esame una sensazione uditiva ed una risposta. Permette di individuare con facilità perdite di capacità uditiva e di distinguere tra i vari tipi di ipoacusia, dove presente.

Anche la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) è un ottimo strumento diagnostico in quanto permette di osservare lo stato dell’orecchio interno e valutare la presenza di malattie o tumori.

Per quanto riguarda le cure, in caso di infiammazioni come l’otite si può intervenire attraverso la somministrazione di farmaci antibiotici, mentre nei casi più gravi come il neurinoma si può arrivare ad intervenire chirurgicamente.

In qualsiasi caso l’arma vincente risulta essere la diagnosi precoce: controlli regolari al funzionamento dell’apparato uditivo garantiscono una maggiore probabilità di individuare in tempo infiammazioni e patologie ed intervenire tempestivamente per bloccarne la crescita ed eliminarne le cause.

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