Timpanosclerosi, sintomi e cure

Cos’è la timpanosclerosi, quali sono i sintomi e come curarla. Tutto quello che bisogna sapere.

Non si sa ancora molto su quali siano i fattori scatenati della timpanosclerosi. Le ipotesi più diffuse identificano tre fattori principali: infettivo-infiammatori, endocrino-metabolici e costituzionali. Nel 65-90% dei casi l’orecchio è a timpano aperto non secernente.

Nello sviluppo della malattia si riconoscono due stadi: uno superficiale in cui la mucosa ed il periostio, una guaina connettivale vascolarizzata che riveste il tessuto osseo, sono intatti, ed uno profondo o invasivo, di mucoperiostite con distruzione del sottostante tessuto osseo. Le alterazioni ossee sono legate ad una riduzione della vascolarizzazione che porta ad una necrosi vescicolare.

Sintomo molto comune è un progressivo calo dell’udito, causato da un’ipoacusia trasmissiva in peggioramento nel tempo. Questa è a sua volta dovuta alla rottura della membrana timpanica, alla sclerosi e fissità del timpano e degli ossicini, alla discontinuità ossiculare o alla riduzione dello spazio aereo dell’orecchio medio. Possono manifestarsi anche acufeni e perdite di equilibrio.

Diagnosi

La diagnosi è solitamente effettuata attraverso un esame obiettivo dell’orecchio. Attraverso una visita otoscopica, uno specialista è in grado di individuare le evidenti lesioni timpano-sclerotiche che possono interessare la membrana timpanica e la catena ossiculare. Le zone della membrana timpanica che non sono interessate dalla timpanosclerosi appiano ugualmente scleroatrofiche.

Capita spesso che alla diagnosi di una timpanosclerosi venga associata quella di perforazione subtotale del timpano. Dall’esame audiometrico emerge invece la presenza di un’ipoacusia di trasmissione progressiva con o senza abolizione del riflesso stapediale.

Curare una timpanosclerosi

Come accennavamo all’inizio, l’evoluzione della timpanosclerosi è riassumibile in due fasi: una prima fase in cui si verifica un incremento delle fibre collagene seguita da una seconda fase in cui si formano depositi calcarei che degenerano la lamina del timpano. Generalmente si tratta di una lenta evoluzione che tende a stabilizzarsi facilmente. Tuttavia, anche le lesioni molto stabili possono andare incontro ad una ripresa dell’attività patologica più o meno rapida.

Curare una timpanosclerosi è possibile unicamente ricorrendo ad un intervento chirurgico. Attraverso l’operazione è possibile richiudere eventuali lacerazioni della membrana timpanica e mobilizzare la catena ossiculare attraverso un intervento di miringo-ossiculoplastica. In caso di fissità ossiculare, è a volte necessario asportare la testa del martello e l’incudine, sezionando il tendine sospensore del martello.

Visite di controllo periodiche aumentano le possibilità di individuare precocemente patologie progressive come la timpanosclerosi e intervenire immediatamente così da evitare complicazioni spiacevoli!

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