Vertigini: da cosa possono essere causate?

vertigini

Le vertigini sono un sintomo per cui il paziente ha la sensazione che l’ambiente attorno si muova o ruoti.

Possono esserci diversi motivi per cui si percepisce questa sensazione. A causare le vertigini può essere un problema dell’apparato vestibolare dell’orecchio interno. In questo caso si parla di vertigini periferiche. In alternativa possono essere dovute a un problema con sede nell’encefalo e sono dette centrali.

La causa più comune di questa spiacevole sensazione è la condizione nota come vertigine parossistica posizionale benigna, nota anche con l’acronimo VPPB.

Per poter trattare correttamente le vertigini, è fondamentale, identificare le precise cause scatenanti. Infatti, spesso, indipendentemente dalla tipologia, i soggetti possono avere sintomi simili come, come nausea, vomito, perdita di equilibrio, sudorazione e/o perdita dell’udito.

Ne parliamo nel dettaglio nell’articolo di Audio Medica Milano.

Tipi di vertigini

Come detto, le vertigini possono insorgere a seguito di un problema all’apparato vestibolare dell’orecchio interno.

Questa tipologia di vertigini, sono causate da un’alterazione dell’apparato vestibolare, che è l’organo dell’equilibrio, prendono il nome di vertigini periferiche.

Le più comuni cause di vertigini periferiche sono:

  • La vertigine parossistica posizionale benigna o VPPB : in assoluto la più comune causa di vertigini è causata dalla formazione di cristalli di carbonato di calcio, all’interno dei canali semicircolari costituenti l’apparato vestibolare che, con il loro movimento, alterano il buon funzionamento dell’organo dell’equilibrio e provocando la tipica sensazione dell’ambiente circostante che gira.

Questa tipologia è più diffusa nella popolazione anziana ma, in rare circostanze piò presentarsi dopo infezioni all’orecchio o interventi chirurgici all’orecchio o traumi alla testa

  • La labirintite: ovvero l’infiammazione del labirinto, cioè l’insieme di tutti i canali semicircolari che costituiscono l’apparato vestibolare dell’orecchio interno, che funziona in maniera inadeguata e invia segnali errati al cervello.

La labirintite, generalmente, è causata da un’infezione virale (come un raffreddore o un’influenza) o batterica (ad esempio l’otite); più raramente, può derivare da un trauma cranico o da una reazione allergica.

  • La neuronite vestibolare è l’infiammazione dei nervi che collegano il labirinto all’encefalo e permettono la regolazione precisa dell’equilibrio.

Con l’infiammazione, nervi trasmettono in maniera inadeguata i segnali nervosi dell’apparato vestibolare.

Di solito, la neuronite vestibolare ha un’origine virale.

  • La sindrome di Ménière: una malattia dell’orecchio interno causata da un accumulo di endolinfa all’interno del labirinto. L’endolinfa è il liquido presente all’interno dei canali semicircolari dell’apparato vestibolare, che gioca un ruolo fondamentale nella trasmissione dei segnali nervosi per la regolazione dell’equilibrio.

In genere, il medico, sottopone il soggetto a un breve questionario; dopodiché esegue un accurato esame obiettivo e analizza attentamente l’anamnesi. Infine, in base alle valutazioni precedenti, prescrive esami più approfonditi.

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Qual è il miglior apparecchio acustico? La nostra guida alla scelta

miglior apparecchio acustico

La scelta di un apparecchio acustico non è mai facile, soprattutto se si è per la prima volta davanti ad un mercato vasto che offre modelli diversi per forme, colori e livelli di tecnologia.

Quando si presenta il momento di scegliere il miglior apparecchio acustico, il primo fattore che determina la scelta è l’entità del deficit uditivo, che potrebbe variare da molto lieve a grave. Da questo aspetto, si passerà a valutare gli altri come le funzionalità e la forma.

Scopri i nostri consigli per trovare l’apparecchio acustico più adatto alle tue esigenze.

Come dovrebbe essere un apparecchio acustico

Nonostante molte persone non abbiano problemi a mostrare il proprio apparecchio acustico, per altre persone potrebbe essere un disagio.

Sotto questo aspetto, la scelta è personale, ma grazie al mercato sempre più vario, ormai è possibile scegliere il miglior apparecchio acustico per noi in base a diversi fattori. Colore, stile e dimensione, ma anche funzionalità e forma, proprio come con qualunque altro accessorio.

Le funzionalità

Ogni stile di vita richiede un apparecchio acustico diverso.

Infatti, chi ha una vita social attiva e passa molto tempo fuori casa, deve tenere in considerazione che sarà esposto a parecchi rumori ambientali. Questi che possono causare maggiori problemi durante le conversazioni. In questi casi, occorre avere un apparecchio acustico che sia in grado di ridurre il rumore di sottofondo. In questo modo sarà più facile affrontare la conversazione.

Nel caso in cui si passi molto tempo in casa, la riduzione dei rumori ambientali non risulterà determinante alla scelta dell’apparecchio acustico.

Anche il tipo di lavoro è un fattore da non ignorare nella scelta del miglior apparecchio acustico per noi.

Infatti, c’è una grande differenza tra lavorare in un cantiere, in un teatro o in un ufficio.
Prima della scelta, si dovrà riflettere anche sulla situazione lavorativa. Si potrà valutare, anche in questo caso, se scegliere un apparecchio acustico che riduca il rumore di fondo indesiderato. In altri casi, si potrà scegliere un apparecchio che catturi i suoni deboli o che garantisca una buona padronanza dell’acustica nei grandi locali.

La tecnologia Bluetooth

Gli apparecchi di ultima generazione sono pensati per chi utilizza spesso smartphone o tablet. Grazie ad una connettività Bluetooth, l’apparecchio può essere collegato ai dispositivi iOS.

È facile intuire quindi che non esiste il miglior apparecchio acustico, ma tutto dipende dalle esigenze della singola persona.

Se non hai ancora fatto un esame dell’udito, contatta Audio-Medica Milano! Ti aiuteremo a trovare la soluzione ideale per le tue esigenze!

Apparecchi acustici endoauricolari, cosa sono e come funzionano

apparecchi acustici endoauricolari

Conosciuti anche come protesi acustiche, gli apparecchi acustici sono piccoli dispositivi elettronici che, permettono alle persone con ridotte capacità uditive di sentire meglio, anche in ambienti particolarmente rumorosi.

Nell’articolo di oggi di Audio Medica Milano, parliamo degli apparecchi acustici endoauricolari e di come funzionano.

Come funziona un apparecchio acustico

In generale, ogni apparecchio acustico presenta tre componenti principali

  • un microfono;
  • un amplificatore; 
  • un altoparlante.

Il microfono capta i suoni nell’ambiente circostante   e li trasmette all’amplificatore che, com’è intuibile, amplifica i suoni recepiti dal microfono e li conduce all’altoparlante che ha il compito di incanalare i suoni amplificati nell’orecchio, migliorando così’ la percezione uditiva.

Apparecchi acustici endoauricolari

Questi apparecchi vengono realizzati su misura. Infatti, il loro guscio s’inserisce perfettamente all’interno del condotto uditivo esterno e racchiude in sé tutte e tre le componenti elettroniche principali di un generico apparecchio acustico.

Questa tipologia di apparecchio, oltre a rappresentare un’ottima soluzione ai deficit uditivi, presenta anche un vantaggio di tipo estetico, in quanto sono posizionabili in punti poco o per nulla visibili. Si hanno diversi tipi di apparecchi acustici endoauricolari:

  • Standard o ITE formati dal guscio che racchiude le componenti elettroniche è realizzato su misura del paziente, per inserirsi perfettamente nella conca del padiglione auricolare. Garantendo una buona stabilità rappresenta una buona soluzione per i pazienti che hanno lievi o moderati difetti uditivi e una vita abbastanza attiva.
  • Pretimpanici o CIC hanno un guscio appositamente realizzato, per inserirsi all’interno del condotto uditivo esterno, nella prima sezione risultando ancora più discreti, dei precedenti.
  • Invisibili nel canale o IIC sono anch’essi realizzati su misura ma rispetto tipi precedenti, passano inosservati anche a una visione particolarmente attenta.

La perdita dell’udito, oggi, non è più un problema grazie ad apparecchi acustici sempre più all’avanguardia in grado di capire la situazione sonora ambientale adattandosi autonomamente ottimizzando la chiarezza di ascolto e il confort d’uso.

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Visita otorinolaringoiatrica: in cosa consiste e quali esami vengono effettuati

visita otorinolaringoiatrica

La visita Otorinolaringoiatrica permette di individuare eventuali patologie a carico di orecchie, naso e gola e delle altre strutture che appartengono al distretto testa-collo.

Una visita otorinolaringoiatrica può essere utile non solo in caso di ronzii nell’orecchio, problemi di udito o naso chiuso senza un motivo apparente, ma anche quando si hanno sensazioni di sbandamento, problemi di equilibrio e vertigini, dolore continuo alla gola o sensazione di corpo estraneo al suo interno. Scopri come funziona nell’articolo di oggi di Audio Medica Milano.

In cosa consiste la visita

In un primo momento, si ha la raccolta dei sintomi e del tempo di insorgenza, dello stato di salute generale, di patologie concomitanti ed eventuale utilizzo di farmaci, dello stile di vita ecc.

Dopo questa prima fase si passa alla visione diretta del distretto da indagare e manovre o indagini strumentali che serviranno a fornire maggiori informazioni.

Una visita Otorinolaringoiatrica generalmente consiste in:

  • Osservazione del padiglione auricolare e Otoscopia: che consiste nell’ispezione dell’orecchio esterno e del timpano attraverso un otoscopio o otomicroscopio. In questo modo si evidenziano eventuali anomalie del condotto uditivo e della membrana del timpano. Prima della visita può essere necessario effettuare una pulizia delle orecchie con lavaggio. Oppure può avvenire un’aspirazione auricolare per rimuovere un tappo di cerume, fonte di sensazione di orecchio chiuso, calo dell’udito e acufeni.
  • Palpazione del collo e delle ghiandole parotidi così da escludere o evidenziare la presenza di tumefazioni e/o neoformazioni.
  • Ispezione del naso e delle sue cavità attraverso il rinoscopio o speculum nasale, che permette di esplorarne le parti più profonde.
  • Osservazione del cavo orale e della gola. Ove necessario, l’esame può essere effettuato mediante l’utilizzo del fibroscopio, un sistema a fibre ottiche che invia le immagini ingrandite degli organi ispezionati su un monitor.

Completati tutti questi controlli, l’Otorino può indicare una prima diagnosi con eventuale terapia oppure consigliare ulteriori indagini quali: 

  • Esame audiometrico, necessario per valutare la capacità uditiva;
  • Esame impedenzometrico utile per controllare il timpano e l’orecchio medio;
  • Esame otovestibolare, necessario per valutare la funzionalità dell’organo dell’equilibrio.

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Cotton fioc nell’orecchio: come utilizzarli correttamente

cotton fioc nell'orecchio

Assicurare la pulizia dell’orecchio è fondamentale per evitare problemi all’udito. Allo stesso tempo è importante non danneggiare le delicate parti interne dell’orecchio.

La corretta pulizia dell’orecchio è un tema su cui si ha molta chiarezza. Non tutti sanno come effettuarla in modo corretto e sistematico. Nell’articolo di oggi di Audio Medica Milano parliamo come utilizzare il cotton fioc nell’orecchio.

Cotton fioc nell’orecchio: cosa devi sapere

I Cotton fioc sono dei bastoncini solitamente in plastica leggeri, alle cui estremità sono fissati piccoli batuffoli di cotone idrofilo irrigidito. Come sappiamo, vengono utilizzati per l’igiene delle orecchie, ma non sempre nella maniera più corretta.

I cotton fioc, infatti, devono essere utilizzati esclusivamente per pulire la parte esterna dell’orecchio. La pressione che esercitata dalle mani all’interno dell’orecchio, può causare problemi a livello uditivo.

Un improprio uso dei Cotton fioc può causare vertigini o lesioni ai tre ossicini. Quindi, come pulire le orecchie e garantire una corretta l’igiene delle orecchie?

L’importanza di una corretta igiene dell’orecchio

Il cerume che si crea all’interno dell’orecchio è spesso male interpretato. Infatti, il cerume è una sostanza naturale che protegge l’orecchio dai batteri.

Diversamente, i tappi di cerume invece, chiedono l’intervento una visita specialistica da parte di un medico.

Per garantire la normale pulizia quotidiana del proprio orecchio è sufficiente il lavaggio dell’esterno con acqua e sapone, che si aggiunge alla naturale azione di detersione che l’organo è in grado di assicurare in totale autonomia.

Come pulire le orecchie e prevenire i tappi di cerume

È doveroso ricordare che la rimozione del tappo di cerume deve essere effettuata da un medico specialista evitando quindi le procedure “fai da te” che possono essere dannose per l’orecchio.

Per prevenire l’accumulo di cerume si possono utilizzare spray auricolari o lavaggi dell’orecchio tramite siringa. Grazie all’irrigazione del condotto si favorisce l’eliminazione di piccole formazioni ceruminose.

Generalmente gli spray per la pulizia delle orecchie sono costituiti da una soluzione fatta di acqua di mare e cloruro di sodio. Sono utili per mantenere pulito il condotto uditivo, ma non a rimuovere un vero e proprio tappo.

Attraverso una siringa di almeno 100ml, invece, si procede all’irrigazione del condotto con acqua tiepida o una miscela di acqua e perossido di idrogeno ovvero l’acqua ossigenata. Dopo aver irrigato il condotto uditivo con la giusta pressione, la manovra prevede l’inclinazione del capo per favorire la fuoriuscita dell’acqua.

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Cos’è l’otite del nuotatore e come curarla

otite del nuotatore

L’otite del nuotatore, detta anche otite esterna è un’infiammazione acuta o cronica, che interessa la parte esterna del canale uditivo e che può diffondersi anche sulla superfice esterna della membrana timpanica.

Nell’articolo di oggi, Audio Medica Milano evidenzierà le sintomatologie più diffuse e la cura per questa patologia.

I sintomi dell’otite del nuotatore

La definizione “otite del nuotatore” si è avuta perché i nuotatori sono inclini alla formazione da otite esterna a causa della ripetuta esposizione all’acqua e la successiva rimozione “meccanica” di cerume che rende più frequente le lesioni del canale uditivo.

I sintomi più frequenti dell’otite esterna sono: 

  • Dolore durante la masticazione;
  • Gonfiore;
  • Irritazione ed arrossamento dell’orecchio esterno;
  • Compromissione della capacità uditiva.

Fattori di rischio

Diversi fattori possono aumentare il rischio di otite esterna. L’otite del nuotatore, infatti, spesso è una conseguenza di infezioni dell’orecchio medio (otite media); o di un lavaggio dell’orecchio con detergenti aggressivi che possono entrare nel condotto uditivo e causare prurito. In questo caso il soggetto, grattandosi, può lesionare la pelle, creando così una possibile porta d’accesso per i batteri.

Un altro fattore scatenante può essere un trauma locale causato, ad esempio, da una scorretta pulizia delle orecchie, ad esempio utilizzando dei cotton-fioc).

Curare l’otite del nuotatore

Il ristagno di acqua all’interno del canale uditivo può creare un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri ma la terapia più indicata contro l’otite del nuotatore dipende dalla causa scatenante.

Quasi sempre  la cura è riconducibile all’utilizzo di antidolorifici, antibiotici in caso d’infezione batterica o antivirali.

Ci sono diverse precauzioni che si possono adottare per cercare di prevenire l’otite nel nuotatore sono:

  • fare delle interruzioni tra una nuotata e l’altra così da permettere alla pelle del condotto uditivo di asciugarsi e non permettere i ristagni di umidità;
  • evitare luoghi superaffollati, dove è più facile venire a contatto con batteri e funghi;
  • evitare l’uso di tappi che non permettono al condotto di asciugarsi correttamente dall’acqua entra comunque;
  • evitare bagni troppo lunghi o troppo ravvicinati, e ricordarsi di asciugare l’orecchio appena usciti dall’acqua.

In caso di prurito è opportuno evitare di grattarsi le orecchie, perché la pelle potrebbe presentare delle micro-abrasioni attraverso le quali funghi e batteri possono entrare ed evitare l’uso di cotton-fioc, che con la loro azione abrasiva possono solamente peggiorare la situazione.

Contatta Audio Medica Milano e richiedi una visita di controllo.

Acqua nell’orecchio, come prevenire ed eliminarla

acqua nell'orecchio

Dopo una semplice doccia o un bagno in piscina o al mare, possono portare sentire i suoni ovattati. Questo può essere causato dall’acqua nell’orecchio.

L’acqua che si accumula nell’orecchio durante la doccia, il bagno o l’immersione scorre, nell’orecchio e nel condotto, provocando la fastidiosa sensazione ovattata. Questo perché l’acqua inonda il condotto uditivo leggermente inclinato arrivando fino al timpano. A causa dell’acqua intrappolata, il timpano non può muoversi nella maniera corretta e non trasmette il suono in maniera completa.

Come si può prevenire o, eventualmente, risolvere questo problema? Scoprilo leggendo questo articolo di AudioMedica Milano.

Come prevenire l’acqua nell’orecchio

Se si fanno numerose attività in acqua, un aiuto utile può arrivare dai tappi per le orecchie subacquei, che aiutano a prevenire l’infiltrazione dell’acqua nell’orecchio. In commercio esistono tappi per le orecchie impermeabili sia per adulti che per bambini. I tappi per le orecchie di alta qualità sigillano i condotti uditivi a tenuta stagna, mantengono la loro forma e lasciano passare i suoni evitando l’ingresso dell’acqua.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la pulizia del condotto uditivo. Una pulizia troppo intensiva è da evitare, così da non intaccare la pellicola protettiva naturale all’interno dell’orecchio.
I Cotton Fioc sono sconsigliati in questo frangente: il loro utilizzo, infatti, può spingere un tappo già presente ancora più in profondità nel condotto, bloccando maggiormente l’acqua e rendendone difficile l’estrazione.

Come eliminare l’acqua

Per eliminare l’acqua dalle orecchie si può scuotere l’orecchio o inclinare la testa.
Si può anche provare ad assorbire l’acqua utilizzando un fazzoletto, inserendone delicatamente la punta nel condotto uditivo.

Anche l’utilizzo di un asciugacapelli, tenuto alla giusta distanza, può aiutare ad asciugare a dovere il condotto uditivo ed eliminare l’acqua all’interno delle orecchie.

Nel caso in cui la sensazione di orecchio ovattato non dovesse sparire dopo un paio di giorni, è probabile che ci sia un tappo di cerume all’interno dell’orecchio. In questo caso si possono usare gocce o spray per le orecchie, che potrebbero ammorbidire e fare defluire il tappo.

L’acqua nell’orecchio non provoca solo fastidio alle orecchie, ma può anche essere pericolosa se vi rimane bloccata per troppo tempo. Nel caso di un’infiammazione dell’orecchio, è preferibile contattare un otorinolaringoiatra, che deciderà il trattamento corretto.

Per ulteriori informazioni contatta AudioMedica Milano: consulta il sito e compila il Form presente alla sezione CONTATTI.