Ipoacusia Neurosensoriale: Cause, Sintomi e Trattamenti

ipoacusia neurosensoriale

L’ipoacusia neurosensoriale è una forma comune di perdita uditiva che coinvolge il danneggiamento delle cellule sensoriali nell’orecchio interno.

Questa condizione può influire significativamente sulla capacità di una persona di percepire i suoni e comunicare efficacemente con gli altri. Insieme ad AudioMedica Milano vediamo nel dettaglio le cause, i sintomi e i trattamenti dell’ipoacusia neurosensoriale.

Cause dell’ipoacusia neurosensoriale

Le cause scatenanti possono variare.

Uno dei fattori principali è l’invecchiamento, che può portare a un deterioramento graduale delle cellule sensoriali nell’orecchio interno. Altre cause comuni includono l’esposizione prolungata a rumori intensi, come concerti o ambienti di lavoro rumorosi. Inoltre, alcune malattie genetiche o malformazioni dell’orecchio interno possono contribuire allo sviluppo dell’ipoacusia neurosensoriale.

Quali sono i sintomi

I sintomi dell’ipoacusia neurosensoriale possono manifestarsi in modi diversi.

Le persone affette potrebbero sperimentare difficoltà nell’ascolto e nella comprensione della parola, specialmente in ambienti rumorosi. Potrebbero avvertire una sensazione di orecchie tappate o una diminuzione della capacità di distinguere i suoni. In alcuni casi, la patologia può causare acufene, la percezione di rumori o suoni non presenti nell’ambiente circostante.

La diagnosi dell’ipoacusia neurosensoriale

Per diagnosticare questa patologia viene effettuata attraverso una serie di test uditivi, tra cui l’audiometria, l’impedenzometria e l’audiogramma. Questi test consentono di valutare la capacità uditiva e identificare eventuali anomalie nel funzionamento dell’orecchio interno. Una diagnosi accurata è essenziale per determinare il tipo e il grado di ipoacusia neurosensoriale e per pianificare il trattamento adeguato.

Trattamenti della patologia

Esistono diverse opzioni di trattamento di questa forma di ipoacusia. Gli apparecchi acustici sono dispositivi comuni utilizzati per amplificare i suoni e migliorare la capacità uditiva.

È possibile personalizzare i dispositivi in modo che si adattino alle esigenze specifiche di ciascun individuo. In alcuni casi più gravi, gli impianti cocleari possono essere considerati. Questi dispositivi sostituiscono la funzione delle cellule sensoriali danneggiate nell’orecchio interno, trasformando i segnali uditivi in impulsi elettrici che vengono inviati direttamente al nervo uditivo.

L’importanza della prevenzione

È importante sottolineare che la prevenzione è fondamentale per preservare la salute uditiva.

Evitare l’esposizione a rumori dannosi e utilizzare protezioni auricolari in ambienti rumorosi può contribuire a ridurre il rischio di ipoacusia neurosensoriale.

Inoltre, sottoporsi a controlli uditivi regolari può permettere una diagnosi precoce e l’adozione di misure preventive per preservare la capacità uditiva.

L’ipoacusia neurosensoriale nella vita quotidiana

Affrontare questa patologia nella vita quotidiana può essere una sfida, ma ci sono molte risorse disponibili per facilitare la comunicazione e migliorare la qualità della vita. Ad esempio, l’utilizzo di dispositivi di assistenza come sistemi FM o telefoni amplificati può aiutare a superare le difficoltà uditive.

Inoltre, cercare supporto emotivo da parte di familiari, amici o gruppi di sostegno può essere di grande aiuto nell’affrontare le sfide legate alla patologia.

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La Sordità Improvvisa: Cause, Sintomi e Trattamenti

sordità improvvisa

La sordità improvvisa è una condizione che può avere un impatto significativo sulla vita di una persona.

Quando si perde l’udito in modo repentino e senza alcun preavviso, le conseguenze possono essere notevoli. In questo articolo di AudioMedica Milano, esploreremo le cause, i sintomi e i trattamenti relativi alla sordità improvvisa.

Definizione e cause della sordità improvvisa

La sordità improvvisa si verifica quando si perde l’udito in modo inaspettato, solitamente in un breve lasso di tempo, da poche ore a pochi giorni. Le cause di questa condizione possono essere diverse e spesso non sono facilmente identificabili.

Alcuni dei fattori che possono contribuire alla sordità includono infezioni dell’orecchio interno, traumi acustici, disturbi vascolari e fattori genetici.

Sintomi e segni della sordità improvvisa

I sintomi della sordità possono variare da persona a persona, ma spesso includono la perdita dell’udito in uno o entrambi gli orecchi. Altri sintomi comuni possono essere l’acufene, che si manifesta come un ronzio o un fischio nelle orecchie, e una sensazione di orecchio tappato. La difficoltà nel comprendere le conversazioni, il bisogno di aumentare il volume della televisione o della musica e la richiesta frequente di ripetere le parole sono segni visibili della sordità improvvisa.

Diagnosi e trattamenti

La diagnosi viene effettuata attraverso una serie di test audiometrici e esami dell’orecchio interno.

È importante consultare un medico specialista per ottenere una diagnosi accurata. I trattamenti per la sordità improvvisa dipendono dalla causa sottostante e possono includere l’uso di apparecchi acustici, la terapia farmacologica (ad esempio, corticosteroidi) e, in alcuni casi, la chirurgia.

Gestione e supporto per le persone con sordità improvvisa

La gestione e il supporto per le persone ipoudenti sono fondamentali per affrontare questa condizione nella vita di tutti i giorni. L’utilizzo di apparecchi acustici può migliorare l’udito e facilitare la comunicazione.

La partecipazione a programmi di riabilitazione uditiva può aiutare a recuperare le abilità uditive e a ridurre l’impatto della sordità improvvisa. Inoltre, è essenziale comunicare apertamente con familiari, amici e colleghi per favorire una comprensione reciproca.

Esistono numerose risorse e organizzazioni che offrono supporto, informazioni e consulenza alle persone con disturbi dell’udito di questo tipo e alle loro famiglie. È importante cercare tali risorse per ottenere il supporto necessario e per condividere esperienze con altre persone che affrontano la stessa condizione.

Prevenzione e consapevolezza

Infine, la prevenzione è fondamentale. Evitare l’esposizione a rumori forti senza la protezione auricolare adeguata e gestire le condizioni mediche sottostanti possono contribuire a prevenire la condizione.

Inoltre, una diagnosi tempestiva e un intervento adeguato sono essenziali per migliorare la qualità della vita delle persone colpite.

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Acufene Pulsante: Sintomi, Cause e Opzioni di Trattamento

acufene pulsante

Gli acufeni pulsanti sono una condizione comune che colpisce molte persone e si manifesta come una sensazione di battito o suono pulsante.

L’acufene pulsante può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre, interferendo con le attività quotidiane e causando disagio emotivo.

In questo articolo di AudioMedica Milano, esploreremo i sintomi, le possibili cause e le opzioni di trattamento disponibili per questo disturbo.

Cos’è l’acufene pulsante

Un acufene pulsante si differenzia da quello costante per la sensazione di un battito o suono ritmico negli orecchi. Questo può essere sincronizzato al battito cardiaco o al flusso sanguigno nelle vicinanze.

Spesso, gli acufeni pulsanti sono descritti come un rumore simile a un tamburo o una pulsazione che può variare in intensità.

Possibili Cause degli Acufeni Pulsanti

Gli acufeni pulsanti possono essere causati da diverse condizioni o patologie. Una possibile causa è l’ipertensione, in cui la pressione sanguigna elevata può influenzare il flusso sanguigno nelle orecchie e causare il battito pulsante.

Altre cause possono includere malattie dell’orecchio interno, come la malformazione dei vasi sanguigni o il disturbo del liquido cerebrospinale. In alcuni casi, la presenza di un’arteria vicina all’orecchio può provocare gli acufeni pulsanti.

Sintomi Associati agli Acufeni Pulsanti

Oltre al battito o suono pulsante negli orecchi, gli acufeni pulsanti possono essere accompagnati da sintomi aggiuntivi. Alcune persone possono sperimentare vertigini, mal di testa o problemi di udito. È importante segnalare tutti questi sintomi al medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Diagnosi e Trattamento dell’acufene pulsante

La diagnosi degli acufeni pulsanti richiede una valutazione medica completa. Il medico può eseguire un esame fisico, esami auditivi e, se necessario, immagini diagnostiche per identificare la causa sottostante. Una volta che la causa è stata identificata, verrà sviluppato un piano di trattamento personalizzato.

Le opzioni di trattamento per gli acufeni pulsanti dipendono dalla causa specifica. Ad esempio, se l’ipertensione è un fattore contributivo, il controllo della pressione sanguigna può essere raccomandato. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per correggere la causa sottostante degli acufeni pulsanti.

Approcci di Gestione e Supporto

Oltre alle opzioni di trattamento, ci sono anche approcci di gestione e supporto che possono aiutare a ridurre il disagio causato dagli acufeni pulsanti. La riduzione dello stress e l’adozione di tecniche di rilassamento possono essere utili. Inoltre, l’uso di dispositivi sonori o di mascheramento può contribuire a ridurre la percezione degli acufeni pulsanti.

Prevenzione dell’acufene Pulsante

Prendersi cura della propria salute auricolare e generale può contribuire a prevenire o ridurre la comparsa dell’acufene pulsante. Evitare l’esposizione a rumori forti e adottare una corretta igiene auricolare sono misure preventive importanti. Inoltre, il controllo della pressione sanguigna e uno stile di vita sano possono essere utili nel prevenire l’insorgenza degli acufeni pulsanti.

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Potenziali evocati uditivi, cosa sono e quando è necessario valutarli

Potenziali evocati uditivi

I potenziali evocati uditivi (PEU) sono misure non invasive dell’attività cerebrale in risposta a stimoli uditivi.

Questi test sono importanti per la diagnosi e il monitoraggio dei disturbi uditivi e neuropatie, così come per la valutazione dell’efficacia di interventi terapeutici.  In questo articolo di AudioMedica Milano, spiegheremo cosa sono i potenziali evocati uditivi, come funzionano e come vengono eseguiti, fornendo inoltre consigli su come prepararsi per l’esame.

Cosa sono i Potenziali Evocati Uditivi e a cosa servono

I PEU sono una forma di elettroencefalografia (EEG) che misura l’attività elettrica del cervello in risposta a stimoli uditivi. Gli stimoli uditivi vengono presentati all’orecchio dell’individuo tramite cuffie o altoparlanti, mentre gli elettrodi vengono posizionati sulla testa per registrare l’attività cerebrale.

I PEU sono importanti per la diagnosi di disturbi uditivi come la sordità e la perdita dell’udito, ma anche per la valutazione di neuropatie come la sclerosi multipla. Inoltre, possono essere utilizzati per monitorare l’efficacia di interventi terapeutici come l’impianto cocleare.

I diversi potenziali evocati uditivi

Ci sono diversi tipi di PEU.

I potenziali evocati uditivi si distinguono in a breve termine (BAEP), a medio termine (MLR) e a lungo termine (LLR). I BAEP sono comunemente utilizzati per la diagnosi di disturbi uditivi, mentre gli MLR e LLR sono utilizzati per valutare la funzione uditiva in modo più dettagliato.

L’esame di PEU

Prima dell’esame, è importante informare il medico di eventuali farmaci che si stanno assumendo. Inoltre, è importante dormire bene la notte prima dell’esame e evitare di assumere alcol o sostanze stimolanti come la caffeina.

L’esame non è invasivo e non presenta rischi significativi per la salute. Durante l’esame, l’individuo viene posto in una posizione comoda e viene chiesto di rimanere immobile e tranquillo durante la procedura. Gli stimoli uditivi vengono presentati tramite cuffie o altoparlanti, mentre gli elettrodi vengono posizionati sulla testa.

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Otoemissioni acustiche, come funzionano

otoemissioni acustiche

Le otoemissioni acustiche sono suoni prodotti dal nostro orecchio interno quando risponde a uno stimolo sonoro.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio le otoemissioni acustiche, cosa sono e perché sono importanti per la diagnosi precoce dei problemi uditivi.

Cosa sono e a cosa servono?

Si tratta di suoni prodotti all’interno dell’orecchio interno in risposta a un suono . Le otoemissioni sono generate dalle cellule ciliate nell’orecchio interno, che rispondono al suono vibrando, producendo un suono silenzioso che giunge all’orecchio medio. Questo suono è l’OAE, ovvero le otoemissioni acustiche.

Ci sono due tipologie di OAE: le spontanee (SOAE) ed evocate (EOAE).

Le SOAE sono scaturite da processi interni dell’orecchio interno, ma non sono di grande utilità in ambito clinico, poiché possono essere registrate senza l’apporto di stimoli esterni e non sono correlate a una specifica patologia.

Le EOAE, invece, sono generate da stimoli sonori di varia natura. In base al tipo di stimolo acustico somministrato, le EOAE si dividono in:

  • Otoemissioni acustiche evocate transitorie (TEOAE), che consistono in echi cocleari generati mediante la presentazione di stimoli sonori come click o tone-burst;
  • Otoemissioni da prodotti di distorsione acustica (DPOAE), generate dalla contemporanea somministrazione di due stimoli sonori o toni primari legati da un rapporto di frequenza.

Perché vengono utilizzate le otoemissioni acustiche?

Si tratta di un metodo non invasivo e veloce per valutare la funzione dell’orecchio interno. Il metodo è particolarmente utile per valutare l’udito in età neonatale e pediatrica. Questo poiché i neonati non possono comunicare verbalmente la loro capacità uditiva o la mancanza di percezione dei suoni.

Inoltre, sono utili nella diagnosi precoce di problemi uditivi, poiché si tratta di un metodo diagnostico in grado di rilevare problemi uditivi anche in presenza di un udito che risulta “normale” quando si misura il tono puro.

Come si misurano?

Le otoemissioni acustiche vengono misurate utilizzando un apposito apparecchio per la misurazione e l’analisi delle emissioni otoacustiche. Questo strumento utilizza un microfono posto all’interno del condotto uditivo esterno per registrare le otoemissioni prodotte dall’orecchio interno in risposta a un suono di prova. La procedura di misurazione delle otoemissioni è rapida e indolore. Può essere eseguita anche su neonati e bambini piccoli.

Applicazioni delle otoemissioni acustiche

Le otoemissioni acustiche trovano molte applicazioni nella diagnosi dei problemi uditivi. Nel neonato, sono utilizzate come screening uditivo neonatale per valutare la presenza di problemi uditivi. Possono essere anche utilizzate nella valutazione dell’udito pediatrico e nella diagnosi di problemi uditivi in adulti esposti a rumori forti sul lavoro.
Inoltre, possono essere utilizzate per valutare l’efficacia dei programmi di screening uditivo e nella regolazione dei dispositivi uditivi.

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Pulizia orecchie, i diversi metodi

pulizia orecchie

La pulizia delle orecchie è un’operazione fondamentale per mantenere l’igiene e la salute delle orecchie stesse.

L’accumulo di cerume, infatti, può causare una serie di problemi, come l’irritazione, il prurito, l’infezione, fino ad arrivare alla perdita dell’udito. Tuttavia, non tutti i metodi di pulizia delle orecchie sono ugualmente efficaci e sicuri.

In questo articolo di AudioMedica Milano, esamineremo i diversi metodi di mantenere una corretta igiene delle orecchie, analizzando i loro vantaggi e svantaggi.

Spray per la pulizia delle orecchie

Uno dei metodi più popolari per la pulizia delle orecchie è l’utilizzo di uno spray auricolare.

Questo tipo di prodotto viene spruzzato nell’orecchio per sciogliere il cerume e facilitare la sua rimozione. Questo metodo può essere efficace per le persone che hanno solo una piccola quantità di cerume e non hanno problemi di salute all’orecchio. Tuttavia, si consiglia di non utilizzare gli spray per la pulizia delle orecchie se si hanno problemi all’orecchio come tappi di cerume, infezioni o lesioni.

Lavaggio dell’orecchio tramite siringa

Il lavaggio dell’orecchio tramite siringa è un altro metodo comune utilizzato dai medici. Il metodo prevede l’utilizzo di una siringa per iniettare acqua tiepida nell’orecchio per sciogliere il cerume e rimuoverlo.

Si tratta di un modo molto efficacie per la pulizia delle orecchie, ma deve essere eseguito solo da un medico o da un professionista sanitario qualificato per evitare lesioni all’orecchio o infezioni.

Coni di cera e candele

I coni di cera e le candele per l’orecchio sono un metodo alternativo di pulizia delle orecchie.

Si tratta di una pratica antica, ma che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni. Questo metodo consiste nell’inserire un cono di cera nell’orecchio e accenderlo. Il calore creato dal cono di cera dovrebbe sciogliere il cerume che viene aspirato nel cono. Tuttavia, non ci sono prove scientifiche che dimostrano l’efficacia di questo metodo e può essere pericoloso se non eseguito correttamente. Si consiglia di evitare l’utilizzo di coni di cera o candele per l’orecchio.

Pulizia delle orecchie con cotton fioc

In molti utilizzano i cotton fioc per la pulizia delle orecchie, ma questo metodo non è raccomandato. I cotton fioc possono spingere il cerume più in profondità nell’orecchio, causando problemi come tappi di cerume o infezioni dell’orecchio. Inoltre, il cotone può rimanere nell’orecchio e causare ulteriori problemi.

Gocce per la pulizia delle orecchie

Le gocce sono un’altra opzione per la pulizia delle orecchie. Questo tipo di prodotto viene solitamente utilizzato per sciogliere il cerume e facilitarne la rimozione. Tuttavia, alcune persone possono essere sensibili ai componenti del prodotto e potrebbero sviluppare reazioni allergiche.

Aspirazione del cerume

L’aspirazione del cerume è un metodo sicuro ed efficace per rimuovere il cerume, ma può essere effettuato solo dai medici o dagli specialisti in otorinolaringoiatria.

Questo metodo prevede l’utilizzo di uno strumento chiamato aspiratore auricolare, che aspira il cerume dall’orecchio senza causare danni. L’aspirazione del cerume può essere consigliata in caso di accumulo eccessivo di cerume o se si ha una grande quantità di cerume nel condotto uditivo.

Per ottenere risultati ottimali senza provocare danni o infezioni, è importante rivolgersi a un professionista, che ci darà supporto in questa operazione fondamentale.

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Visita ORL per la salute dell’udito

Visita ORL

La visita otorinolaringoiatrica è un controllo medico specializzato che mira a prevenire e curare patologie dell’orecchio, del naso e della gola.

Si tratta di una pratica molto importante per la salute dell’individuo, poiché le patologie che possono essere curate tramite una visita ORL sono spesso molto fastidiose e possono influire negativamente sulla qualità della vita.

In questo articolo di AudioMedica Milano vediamo in dettaglio in cosa consiste e quali sono gli obiettivi di questa visita medica.

Cosa significa ORL?

ORL è l’acronimo di otorinolaringoiatria, una branca della medicina che si occupa della prevenzione, diagnosi e cura delle patologie dell’orecchio, del naso e della gola.

Il termine deriva dalle parole greche “oto” (orecchio), “rhino” (naso) e “laryngo” (gola), e “iatros” (medico). L’otorinolaringoiatra è, quindi, un medico specializzato che si occupa di diagnosi e cura delle patologie che interessano queste parti del corpo.

Obiettivi della visita ORL

La visita otorinolaringoiatrica ha l’obiettivo di prevenire, diagnosticare e curare le patologie dell’orecchio, del naso e della gola. Durante l’esame, infatti, il professionista è in grado di identificare le patologie, spesso anche prima che si manifestino sintomi evidenti, e di monitorare l’evoluzione delle stesse patologie durante il trattamento.

La visita ORL rappresenta quindi un processo fondamentale per la cura della salute dell’individuo.

Quando è necessaria una visita otorinolaringoiatrica?

La visita ORL è utile per diagnosticare e curare patologie dell’orecchio, del naso e della gola. Le patologie che possono essere individuate tramite una visita otorinolaringoiatrica sono molteplici e includono infezioni dell’orecchio, sinusiti, tonsilliti, apnee notturne, acufeni e disturbi dell’equilibrio.

Inoltre, la visita ORL è importante anche per prevenire tali patologie. Alcuni segni e sintomi che possono indicare la necessità di una visita ORL includono vertigini, difficoltà respiratorie, perdita dell’udito, tosse persistente, mal di gola e febbre alta.

Come si svolge la visita ORL?

La visita ORL si svolge in diverse fasi. In primo luogo, l’otorinolaringoiatra effettua un’accurata anamnesi, ovvero una serie di domande mirate a identificare sintomi e fattori di rischio per patologie dell’orecchio, del naso e della gola. Successivamente, viene effettuata una visita fisica, che prevede l’esame dell’orecchio, del naso e della gola.

L‘esame dell’orecchio prevede l’utilizzo di uno strumento chiamato otoscopio, che permette di osservare il timpano e le strutture dell’orecchio. L‘esame del naso prevede l’osservazione delle mucose e l’utilizzo di uno speculum nasale per ispezionare l’interno del naso. L’esame della gola prevede l’osservazione della faringe e della laringe mediante l’utilizzo di uno specchio laringeo o una telecamera endoscopica.

A seconda delle necessità del paziente, la visita ORL può prevedere anche ulteriori test diagnostici, come audiometria, esame del labirinto, esami allergologici e radiografie.

In definitiva, la visita otorinolaringoiatrica è una pratica molto importante per la salute dell’individuo e consente di prevenire e curare patologie che altrimenti potrebbero compromettere la nostra qualità di vita.

Contatta AudioMedica Milano per richiedere ulteriori informazioni e prenotare una visita.